Chi

Cooperativa

Siamo un progetto concreto: l’assistenza per i piccoli che sono il nostro futuro e l’intervento a contrasto dei fenomeni di disagio delle donne.
Nel tempo, le comunità educative madre-bambino e quelle per minori che gestiamo sono diventate quattro e noi ci siamo evoluti con loro. Crediamo fermamente che il supporto, l’accoglienza e la riabilitazione debbano essere pensate per rendere indipendenti il prima possibile coloro che avranno bisogno di ricorrere al nostro aiuto e in questa direzione vanno il nostro impegno e i nostri sforzi.

Cosa

Dalla cura al rientro in società

Le community care della nostra rete sono luoghi in cui vengono accolte donne madri in disagio e vittime di violenza assieme ai loro figli minori, ma pure giovani con disturbo borderline di personalità, temporaneamente allontanate dalla famiglia. Lavoriamo in costante contatto con i servizi invianti.

Ogni giorno ci impegniamo a sviluppare una rete di assistenza, attraverso la collaborazione e il supporto alle istituzioni e agli enti che operano su territorio nazionale.
Contrastiamo:
i fenomeni di disagio di donne e madri con figli minorenni
le sofferenze causate dal disturbo di personalità borderline tra giovani e giovanissime.

Come

Il metodo GET

Tra le particolarità della cooperativa “La Clessidra” vi è la cura di giovani donne con disturbo borderline di personalità, presso la comunità terapeutica Frida Kahlo di Gerenzano (Varese). Qui si lavora applicando in ambito comunitario il Metodo GET (Gruppi Esperienziali Terapeutici), ideato da Raffaele Visintini, psichiatra psicoterapeuta, direttore sanitario della comunità terapeutica Frida Kahlo.

Riabilitazione

I progetti vanno da un minimo di 6 mesi ad un massimo di circa 4 anni perché c’è bisogno di tempo per arrivare all’autosufficienza.
Diamo ai nostri ospiti il massimo dell’attenzione con educatori e psicologi, in compresenza nelle strutture 365 giorni all’anno, 24 ore su 24.

Assistenza

Ogni ospite ha un operatore di riferimento che lo segue fin dai primi passi, conosce approfonditamente la sua situazione personale e mantiene i rapporti anche con gli assistenti sociali.

Sostegno

Chi arriva alle nostre comunità su segnalazione dei Servizi Sociali o delle Neuropsichiatrie Infantili sta vivendo situazioni di grave disagio e ha bisogno di ritrovare stabilità e fiducia sia dentro che fuori di sé.

Accoglienza

La nostra priorità è far sentire gli ospiti accolti e al sicuro. Nelle nostre 8 strutture su Lombardia e Piemonte abbiamo ospitato più di 1500 persone tra donne e minori. Abbiamo all’attivo anche un progetto sperimentale dedicato al disturbo borderline di personalità.

Integrazione sociale

Le comunità sono realtà votate all’integrazione. Organizziamo spesso incontri tra gli ospiti e la comunità che ci accoglie per gettare ponti e vincere la diffidenza.

Professionalità

Esperienza più che ventennale su problematiche che vanno dalla gestione delle diagnosi psichiatriche, al supporto alle donne e ai loro figli.